Steve Jobs ha presentato ieri l’IPad 2.
Le mie convinzioni si sono ulteriormente rafforzate. La rivoluzione dei tablet iniziata poco più di un anno fa continua, anzi subisce un’ulteriore accelerazione.
Naturalmente non è solo Apple; Jobs ha dato inizio alla rivoluzione, ma oggi più soggetti partecipano e parteciperanno, con alterne fortune.
Uno strumento così innovativo e performante come il tablet è riconducibile nel suo uso esclusivamente al gioco, al tempo libero? Non sarebbe una rivoluzione.
Se il tablet è un nuovo modo di accedere alla rete (così lo concepisco io), allora, anche il mondo della produzione -del lavoro- ne sarà investito.
Oggi più di ieri sono convinto che la mia scelta di sperimentare e studiare l’uso dei tablet nell’organizzazione aziendale sia assolutamente corretta. E allora, avanti VEGA.
In queste ore sto pensando alla chat che collega tutto il nostro staff, alla piena dematerializzazione del lavoro (avanti piattaforme software as a service-SAAS), alla virtualizzazione di molte funzioni. Che sfida, che bello!!!
Qualcuno vuole aggiungersi?
Segnalo, a conferma della necessità di guardare in avanti ,(in questo sventurato Paese che è l’Italia) il bellissimo confronto tra Bill Emmott e Marco Fortis apparso oggi sul Sole 24 Ore.
“Olivetti avrebbe potuto essere Apple?Servizi o industria? L’importante è creare occupazione.”
Chioso: l’importante è guardare in avanti, rischiare, non avere paura dei processi innovativi, coinvolgere tutti i lavoratori…….
4 risposte su “Senza paura di innovare: “datemi un tablet e vi solleverò il mondo””
Dal mio punto di vista le sue parole possono essere paragonate a quelle di Steve Jobs…
Troppa grazia….
Dal mio punto di vista le sue parole possono essere paragonate a quelle di Steve Jobs…
Troppa grazia….