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Il mio libro “Smart cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”

La prossima settimana finalmente troverete il mio libro. Grazie davvero all’Editore Maggioli per la fiducia che mi ha concesso.

Così come ringrazio Luca De Biase per la straordinaria prefazione che ha scritto pe ril mio libro.

Come capirete è stato uno sforzo notevole, ma penso di avere dato così un contributo all’attività per ridisegnare l’ambiente urbano.

Ho voglia di presentarlo in molti luoghi. Coloro che intendessero aiutarmi in questo sforzo mi mandino una mail, chattino con me. Sono facilmente reperibile sul web.

Per invogliarvi vi offro il testo integrale della post-fazione, la dedica e poi l’indice del libro.

Attendo i vostri commenti.

Il libro è dedicato “A coloro che non sognano. Non sanno cosa perdono.”

“Postfazione. Ovvero, dell’elogio degli strambi e dei nomadi.

Ciò che vi ho narrato fino ad ora non è utopia, ma è il nostro futuro.

È così vero che questo libro è stato scritto in un mese.

Tra un treno, e un’automobile. Tra una stazione ferroviaria e un aeroporto.

Anche in piedi, giuro, in una stazione di servizio.

Naturalmente è un libro scritto da un #nomadworker, ed è stato scritto per quelli che hanno voglia di sognare, che vedono oltre le “coltrine” di fumo che spesso artificiosamente ci circondano.

Cari nomadi, miei simili, prendete coscienza di voi e della vostra straordinaria utilità sociale. Voi siete il futuro.

Ricordatevi che il cambiamento viene dal basso, viene da coloro che hanno deciso di farsi largo in mezzo alla nebbia.

Quando poi il cambiamento si manifesta, spesso in modo “disruptive”, per alcune persone, per i conservatori, per i paurosi, per quelli che non vogliono rischiare sarà troppo tardi.

Chi ha visto per primo il cambiamento vince.

So di avere sconvolto alcuni; gli ho cambiato il modo di vedere la realtà. Gli ho strappato la “coperta di Linus” nella quale si erano avvolti.

Spero così di aver contribuito a smuovere le acque stagnati in cui sta sprofondando l’ultima moda: la smart city.

In fin dei conti chi, fino ad ora, vi aveva mai parlato di un’identità IP dalla culla alla tomba? Chi vi aveva mai parlato della scuola degli oggetti parlanti? Chi vi aveva mai spinto ad inaugurare i primi “100 giorni intelligenti”.

Vi lascio a riflettere sulle considerazioni di un altro pazzo visionario, Seth Godin.

“Ogni qual volta nella società si manifesta una devianza di un certo rilievo, i paladini dello status quo insorgono per denunciare pubblicamente l’immoralità. Liberare gli schiavi fu proclamato immorale. Lo stesso avvenne per il voto alle donne, per non parlare del movimento per il lavoro femminile. Qualche generazione dopo, la maggior parte di noi è giunta alla conclusione che a essere immorale era lo status quo -perlomeno riguardo a tali questioni- e che la nuova normalità (quella ai tempi bollata come devianza) configura anche la nuova etica. No, essere strambi non significa essere immorali”.

Ed ora….l’indice del libro

 

Smart cities (Gestire la complessità urbana nell’era di Internet) by Michele Vianello

9 risposte su “Il mio libro “Smart cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet””

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