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Babbo Natale disruptive. Ovvero credo ancora a Babbo Natale!!!

E tutti ci facciamo gli auguri…giustamente.

Prima ero invaso da sms impersonali (vi prego non mandatemene), ora c’é un tripudio di bontà sui social.

Vorrei un regalo da Babbo Natale. Cosa volete, ci credo ancora.

Il regalo è una bacchetta magica per premiare i coworker (che stanno nel mio cuore), i ragazzi di VEGA inCUBE (il futuro del Paese e della mia sventurata città), i matti visionari (quelli che buttano il cuore oltre l’ostacolo rischiando del loro).

Ma con la bacchetta magica vorrei trasformare in rospi (poi si arrangino a trovare una principessa che li bacia), in ordine causale:

– quelli che vogliono mettere Internet in una stanza e pensano di essere smart;

– quelli che pensano che il lampione con il wifi e il frigorifero parlante siano la smart city;

– quelli che spacciano per smart city una “banale” visualizzazione del dato (e poi quelli che li invitano come delle star ai convegni-ogni riferimento a fatti e cose è puramente casuale!!!);

– quelli che pensano che la carta d’identità elettronica sia l’anima dell’agenda digitale;

– quelli che pensano che l’open data sia una religione (e loro ne sono i sacerdoti);

– quelli che pensano che il software open source sia una religione (e loro ne sono i sacerdoti);

– quelli che pensano che i software chiusi siano la “fine della storia”;

– quelli che pensano che il futuro del lavoro sia legato all’esistenza di una scrivania e di una catena di montaggio;

– quelli che pensano che IMOB sia il futuro della mobilità (qui ci vogliono tantissime principesse coraggiose);

– quelli che……………………dicono banalità…………….

In realtà le mie vittime sarebbero un pò di più….ma è Natale e sono buono…molto buono.

Buon Natale a tutti, anche ai rospi e alle principesse.

 

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