Categorie
Senza categoria

Marchionne, finalmente un leader, finalmente “tracce” di classe dirigente

“Molto spesso le ragioni del declino sociale ed economico di un paese hanno a che fare con ciò che non abbiamo saputo o voluto trasformare, con l’abitudine di mantenere sempre le cose come stanno.”
“…una specie di patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici e per dare al paese la possibilità di andare avanti”
Chi parla non è un leader politico, non è il candidato a guidare un Paese. Chi si è espresso così è Sergio Marchionne, l’Amministratore Delegato della Fiat.
Nel suo discorso ai giovani di Comunione e Liberazione Marchionne ha dato un approccio globale ai problemi, ha esortato a guardare avanti. Insomma ha investito sulle giovani generazioni.
Marchionne ha dato la definizione  di un valore all’assunzione individuale di responsabilità, anche a costo di essere impopolari; ha affermato che è necessario recuperare competitività, altrimenti i primi a risentirne sono proprio gli operai.
Chiaramente non tutto è condivisibile, ma finalmente ecco un leader che parla (e agisce) guardando al futuro, affrontando strategicamente i problemi reali.
Questa è la classe dirigente.
Orbene, di fronte ad un discorso di questa levatura (applaudissimo non a caso dai giovani di CL), mi sarei aspettato una risposta “alta”, a quel livello culturale e ideale,  da parte di “qualcuno” del mondo politico.
Una risposta (una interlocuzione, al di là dei 3 operai) soprattutto da parte del centro sinistra che avrebbe tutto l’interesse a non parlare più dell’eterno Berlusconi e ad essere sempre “contro”.
Insisto non è obbligatorio essere d’accordo (anche se Marchionne ha 100.000 volte ragione), ma il livello di discussione nel Paese deve essere portato a questi livelli, altrimenti in Italia non ci sarà mai l’alternanza.
Il dibattito sulla nuova legge elettorale e sugli schieramenti, per quanto nobile, si rivolge esclusivamente al ceto politico.
E invece, desolatamente il nulla……..
Cerchi sul sito del PD online, e non c’è nulla, lo stesso dicasi per la pagina di Bersani su Facebook.
Ciò è assolutamente sconcertante.
Invito quindi a leggere il bell’articolo di fondo di Sergio Romano apparso oggi sul Corriere della Sera “Una partita per l’Italia” e l’altrettanto bell’articolo di Beppe Severgnini “Il coraggio di costruire”, sempre sul Corriere della Sera.
Possibile che in Italia non possiamo fare come Obama?
Aggiungo il testo dell’intervento di Sergio Marchionne.

marchionne_rimini_260810

Lascia un commento