Agenda digitale…non è solo la “digitalizzazione dell’esistente”

Finalmente un Governo che da segnali fermi ed inequivocabili alla Pubblica Amministrazione italiana.

Cari amici dovete innovare, dovere assumere soluzioni ICT già presenti da tempo sul mercato, questo è il messaggio che sta giungendo forte e chiaro. Grazie a queste innovazioni i cittadini e le imprese avranno risposte certe in tempi brevi e certi.

L’assieme di queste misure garantirà maggiore efficienza al Paese e un recupero notevole di produttività di sistema.

Bene, era ora!!!

Tuttavia, la strada del web non si limita alla “digitalizzazione” e alla fruizione “più efficiente” dell’esistente.

Il web mette a disposizione della governance delle Città, al mondo politico, ad ogni Ministero strumenti straordinari di dialogo. Mette a disposizione dei cittadini strumenti di partecipazione consapevole quali mai avevamo avuto a disposizione.

In fin dei conti, una città intelligente (smart, smarter) è un luogo di dialoghi e di conoscenza diffusa e condivisa usando il web e il cloud computing.

Twitter, Facebook, le innumerevoli piattaforme di crowdsourcing a disposizione, spesso in modo gratuito, offrono a tutti noi strumenti di democrazia inediti.

Non mi accontento di avere sul web il mio certificato di nascita. Voglio poter decidere, voglio poter interloquire, voglio poter partecipare attraverso il web.

Questo è il vero salto di qualità.

Se non ho male interpretato è ciò che il mio amico Luca de Biase definisce “civic media“.

Non voglio sembrare quello che dice “ci vuole ben altro”.

Ciò che sta facendo il Governo è ottimo, ma non fermiamoci al “dito”, impariamo a sognare la luna.