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Un tablet per umanizzare il lavoro e recuperare produttività-Il VEGA come luogo di sperimentazione

Qualche giorno fa avevo riportato in un altro post le previsioni di Gartner (“Le principali previsioni di Gartner per le Organizzazioni e gli Utenti IT, nel 2011 e negli anni successivi: aumenta la trasparenza nel settore IT”) sul futuro dell’organizzazione delle imprese a seguito di un ampio range di innovazioni che si verificheranno da qui al 2015.

Particolarmente veniva evidenziato l’impatto conseguente all’espansione dell’uso dei tablet da parte dei dipendenti.

Il quotidiano la Repubblica (Miojob) commenta un altro studio prodotto da Morgan Stanley sulla conseguenza dell’uso dei tablet (anche di proprietà) da parte dei dipendenti delle imprese.

Chi scrive, da tempo, ha fornito a tutti i suoi collaboratori l’IPhone 4. Non è un cellulare è una piattaforma multifunzione.

Una scelta come questa ha aumentato assieme, sia la produttività, che la creatività (ricerca di applicativi), che la soddisfazione dei miei collaboratori.

Gli studi concordano come sempre di più: i CEO dovranno consentire, anche per attività aziendali, l’uso dei tablet personali. In alternativa (infinitamente più costoso) dovranno sostituire i PC fissi con i tablet acquistati dall’azienda.

In un qualche modo si sta verificando di nuovo quanto era già successo sull’uso dei social media. Da strumenti di comunicazione vietati ai dipendenti, a nuovi veicoli di comunicazione interni all’azienda, a strumenti per il marketing.

Naturalmente è ancora una minoranza di aziende “illuminate”. Gli studi ci dicono però che sono in crescita costante, anche per il risparmio che un uso intensivo può comportare. Pensate alla diminuzione della carta.

In altra epoca avevo definito questi fenomeni come l’uso aziendale della “professionalità da dilettanti” maturata dai propri dipendenti al di fuori dell’azienda.

A questo punto da Direttore del Parco Scientifico di Venezia (VEGA) sto pianificando un’altra scelta (ovviamente rigorosamente IPAD2). Quella di dotare i miei collaboratori di tablet per sperimentare un lavoro maggiormente svincolato da una postazione fissa.

D’altronde l’area del VEGA tra qualche settimana sarà dotata di buona copertura WIFI (tablet solo WIFI, non ingrasso il conto economico degli operatori TLC), WIFI spillato su 300 mb di banda. Una bomba!!!

Indipendentemente dal luogo fisico dove siamo, nell’area VEGA avremo a disposizione applicativi, documenti, strumenti di lavoro (perché no anche di svago). Un modo migliore di lavorare, di coinvolgere, di recuperare produttività.

Ho creato un gruppo su Linkedin “Un tablet per una migliore attività aziendale”. Lo scopo è quello di aiutare una discussione (provocazione: nella P.A., un tablet ad ogni dipendente cosa potrebbe comportare?) e naturalmente esprimere idee, pensare ad applicativi, anche per il VEGA (se validi si possono commercializzare).

Buona discussione a tutti.

10 risposte su “Un tablet per umanizzare il lavoro e recuperare produttività-Il VEGA come luogo di sperimentazione”

La ammiro per questa sua lungimiranza…se anche solo la metà degli imprenditori italiani ragionassero come lei il nostro paese sarebbe avanti anni luce invece di essere fermo e impantanato nel vecchiume che continua a sostenere…

La ammiro per questa sua lungimiranza…se anche solo la metà degli imprenditori italiani ragionassero come lei il nostro paese sarebbe avanti anni luce invece di essere fermo e impantanato nel vecchiume che continua a sostenere…

Condivido appieno tutto ciò che è stato esaurientemente esposto e ritengo doveroso l’utilizzo di strumenti atti all’agevolazione delle mansioni lavorative.
Un’obiezione, però, vorrei sollevarla. Ciò che mi preoccupa è quel “rigorosamente” messo, seppur tra parentesi, a sostegno della scelta del tablet.
Non sonno affatto anti-mela, anzi, ma ritengo prematura la scelta.

Esistono molti tablet veri, dico “veri” perchè il primo appellativo di tablet venne dato ai PC convertibili, che, anche se non hanno preso piede, sono sempre stati meglio utilizzati rispetto ad un “tablet moderno”.

Non conosco l’Ipad2, ma l’utilizzo della penna su quei vecchi tablet PC può veramente mettere l’ufficio in tasca (per modo di dire, perchè sarebbe un po’ grande per una tasca, ma lo è anche l’ipad) all’utilizzatore.

Personalmente utilizzo un Tablet Pc da qualche anno e devo dire che non lo cambierei assolutamente con un normale notebook.

Condivido appieno tutto ciò che è stato esaurientemente esposto e ritengo doveroso l’utilizzo di strumenti atti all’agevolazione delle mansioni lavorative.
Un’obiezione, però, vorrei sollevarla. Ciò che mi preoccupa è quel “rigorosamente” messo, seppur tra parentesi, a sostegno della scelta del tablet.
Non sonno affatto anti-mela, anzi, ma ritengo prematura la scelta.

Esistono molti tablet veri, dico “veri” perchè il primo appellativo di tablet venne dato ai PC convertibili, che, anche se non hanno preso piede, sono sempre stati meglio utilizzati rispetto ad un “tablet moderno”.

Non conosco l’Ipad2, ma l’utilizzo della penna su quei vecchi tablet PC può veramente mettere l’ufficio in tasca (per modo di dire, perchè sarebbe un po’ grande per una tasca, ma lo è anche l’ipad) all’utilizzatore.

Personalmente utilizzo un Tablet Pc da qualche anno e devo dire che non lo cambierei assolutamente con un normale notebook.

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