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Codice dell'Amministrazione Digitale

Sui danni prodotti dal CAD (Codice dell’amministrazione digitale)

La mia profonda convinzione è che l’eccesso di legificazione impedisce la realizzazione di una qualsivoglia “Agenda Digitale”.

Un Paese che per eliminare un fax (o il piccione viaggiatore) nei rapporti tra Pubbliche Amministrazioni deve fare una legge, è senza speranza.

Nel mio ebook “Una scommessa da vincere” argomento abbondantemente.

Vi offro, per farvi riflettere una chicca del CAD (di queste chicche l’intero CAD è abbondantemente disseminato).

Articolo 62 comma 6:

“6. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno, del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e del Ministro delegato all’innovazione tecnologica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con l’Agenzia per l’Italia digitale, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nonché la Conferenza Stato – città, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per gli aspetti d’interesse dei comuni, sentita l’ISTAT e acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, sono stabiliti i tempi e le modalità di attuazione delle disposizioni del presente articolo, anche con riferimento:……”

Questa è la rappresentazione dell’impossibilità del procedere ad alcuna riforma credibile, in tempi credibili.

Delegificare, deburocratizzare, il resto: chiacchiere!!!

Michele Vianello

Leggete anche “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”.

 

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