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Riflettendo su “Occidente Estremo”, su Marchionne e sulla FIOM

Devo dire che mi sono gustato davvero l’ultimo libro di Federico Rampini “Occidente Estremo.

Per carità, non tutto condivisibile, ma ciò che mi intriga è questa visione sempre molto lucida delle trasformazioni globali in corso. Trasformazioni non solo economiche, ma soprattutto sociali e politiche.

Dagli Stati Uniti, alle città che amiamo -New York in primis- alla Cina è un mondo che sta mutando a velocità vorticosa.

Il mondo post crisi sarà (é) radicalmente diverso da quello a noi conosciuto.

Soprattutto, nelle relazioni internazionali, nel dislocarsi del potere e delle decisioni, nel mutamento dei modelli politici e di governo.

Declino, modernizzazione, potere, trasformazione, è un confronto aperto tra occidente e oriente.

Siamo in una fase di cambiamenti mai visti. Per esserne parte e coglierne in meglio bisogna partecipare, accettare la sfida per quanto complicata, difficile, ardua essa possa sembrare.

E’ l’epoca dei coraggiosi e dei visionari.

L’Italia, come sempre sembra (é) al palo. Tralascio le idiozie leghiste. L’idea di presunte identità padane in Italia solletica la parte peggiore di noi, cioè quella che vuole conservare i “bei tempi” del passato. Peccato che chi afferma (legittimamente, per carità) tali idee governi il Paese.

Da tempo sostengo che una delle poche persone che in Italia (ma anche negli USA)sostengono con coraggio idee e azioni di cambiamento sia Marchionne.

Già, Marchionne, manager che si misura quotidianamente con il cambiamento globale dell’economia. Cosa più del settore dell’auto è soggetto alla sfida dei mercati globali in un momento di crisi.

Il problema è che, a differenza degli USA, in Italia si vive in un clima di irrealtà.

Pronti al rituale sciopero generale, all’allarme fascismo (sic!!!), alla fine della democrazia.

Possibile non si capisca (PD, un pò più di coraggio, meno timidezza) che di fronte al mondo che cambia le vecchie regole che tutelavano -bene- il mondo del lavoro non servono più a nulla.

Possibile non si abbia il coraggio nel PD di dire schiettamente che Landini difende un mondo che non esiste più e porta allo sbaraglio e alla sconfitta migliaia di lavoratori.

Ci sono idee diverse rispetto a quelle di Marchionne, bene si manifestino!!!

Non mi pare però di averle viste da mesi a questa parte.

Vi lascio con una citazione tratta da “Occidente Estremo” “…quando una civiltà raggiunge la fase estrema della sua parabola, è il momento in cui può lasciare in eredità il meglio di sé, perché altri raccolgano.”

Suggerisco la lettura di un bellissimo articolo di Massimi Gaggi “La sinistra denudata dal caso Fiat-Chrysler” apparso oggi sul Corriere della Sera.

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