Categorie
Senza categoria

Per la serie: “Le zucche da cambiare”-Gli insegnanti….

Vi invito a leggere un bell’articolo apparso oggi sul “Corriere della Sera“: “Se nella cartella c’é un tablet”.

L’articolo segnala la straordinaria disponibilità di applicativi per i tablet che possono aiutare i ragazzi nell’apprendimento.

C’é praticamente di tutto, leggete l’articolo.

Quindi: la “tecnologia” c’é. Questa non è una novità.

A fianco un altro articolo nel quale qualche “eroico” insegnante si dice disponibile a sfruttare le potenzialità che il mondo ICT mette a disposizione. Posso solo commentare che il vocabolo “e-learning” indica altre problematiche, ma va bene lo stesso.

Se la tecnologia è a disposizione (non è così, a partire dall’infrastrutturazione Internet assente nella stragrande maggioranza delle scuole italiane), cosa impedisce di usarla?

Se affermo che è un problema di cultura degli insegnanti italiani, quanti ne faccio incavolare?

Non mi riferisco alla cultura che consente di sfruttare gli strumenti informatici, quanto alla cultura della “condivisione”, “del dono”, “del gratuito”.

Esempio: quanti insegnati sono disponibili ad adottare piattaforme wiki per condividere con gli studenti, con altri insegnati, anno dopo anno, la “costruzione della cultura”. Quanti sono disponibili a costruire un processo virtuoso di condivisione che abbandona la cultura codificata, scritta, cartacea (in senso dispregiativo, non materiale).

Ecco, “zucche da cambiare”. Insisto, gli strumenti ci sono tutti, ce ne saranno sempre di più…. e le zucche???

4 risposte su “Per la serie: “Le zucche da cambiare”-Gli insegnanti….”

La tecnologia c’è, da sempre. Anche le macchine fotografiche e i videoregistratori sono tecnologia, che la scuola non ha mai imparato ad usare. Anche i computer, che anzi probabilmente sono “troppa” tecnologia: ti mettono potenzialmente in mano la società dell’informazione, e per una generazione che ha imparato il mondo dalla TV è chiaramente una responsabilità eccessiva!
Vediamo adesso con i tablet, anche se l’unica speranza che si impari a usare decentemente la tecnologia è mettere finalmente al centro di quello che si fa i bambini e i ragazzi, cosa che molti insegnanti a fatica cercano di fare, ma che la scuola come istituzione non fa.
Con le persone al centro dell’attenzione, un uso appropriato ed efficace della tecnologia viene quasi da sé. Provare per credere. Piccolo esempio: http://www.visiblechildren.net/museum/

ANNO 2006
http://bit.ly/o6EbzU
si discuteva e si proponeva, ora nell’ anno 2011 siamo ancora fermi
” … Il centro della formazione deve essere il discente ( student-centered learning ) e non
il formatore/docente o tutor…
L’uso dei blog, wiki, videoblog,dei tag,dei feed RSS, di strumenti mash up, o tecnologie Ajax, Social Network, rappresentano i nuovi “libri”,matite,penne,righelli,compassi, forbici e colla della NetScuola. …”

Prof Daniele Pauletto

…”quando l’allievo supera il maestro” non e ‘ solo un modo di dire, e per alcuni insegnanti questo non puo’ accadere, alcuni sanno che i ragazzi di oggi ne sanno di piu’ sui nuovi “libri”, per alcuni insegnanti questo e’ un mondo nuovo, per i ragazzi questo e’ semplicemente il mondo.
claudia

Lascia un commento