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Codice dell'Amministrazione Digitale Digital Transformation

Identità digitale tra pubblico e privato. Brevi riflessioni.

Sempre di più discuteremo della nostra identità digitale.

Più aumenterà il tempo che trascorriamo sul web, le interazioni con le persone, con leIstituzioni, con le imprese, più sarà necessario essere identificati senza dubbio alcuno anche sul web.

Oggi, quando operiamo sul web assumiamo identità diverse. Quando prenotiamo un biglietto sul portale di Trenitalia assumiamo una identità, quanto facciamo un acquisto su Amazon o sull’Apple Store assumiamo una identità, quando siamo su Twitter assumiamo una identità. E così via.

Spesso la nostra identità “in chiaro” è rappresentata da un nick name. La nostra “identità reale” è associata ad una carta di credito, nel caso si operino delle transazioni di acquisto.

In questo momento sul web vivono molti alias di ognuno di noi.

Secondo me, questo scenario va ascritto interamente al rapporto tra e con i soggetti privati. Meglio sarebbe se ci fosse un’unica identità sul web nei confronti di svariati operatori privati, ma non possiamo obbligare le persone ad assumere un’unica identità.

Non intendo affidare a nessuno la tutela della mia privacy, se non alle leggi e al diritto. Chi si propone di costruire un’unica piattaforma fornitrice di identità digitale alla quale affidarci, assume culturalmente un ruolo tutoriale nei nostri confronti.

Altra cosa è l’identità digitale, questa si unica, che ognuno di noi deve assumere quando esige di esercitare un diritto nei confronti di un qualsiasi organo dello Stato.

Che io chieda di verificare lo stato delle mie pratiche in Comune o che invii dei documenti alla Agenzia per le Entrate, la mia identità dovrebbe essere unica.

Ci si obietterà che oggi ogni Entità pubblica ha le proprie banche dati. Spesso, in ognuna di queste noi siamo censiti. Metterle assieme e una montagna impossibile da scalare? Difficile, ma non impossibile.

È un problema di interoperabilità. Mi rifiuto di pensare che, su un piano esclusivamente tecnologico, sia impossibile rendere interoperabili banche dati diverse e permettere ad un cittadino di esercitare un suo diritto.

Una unica identità digitale è un moderno diritto di cittadinanza. Badate bene è un diritto, non un obbligo.

E invece…e invece in Italia si legifica a “strati”.

Il CAD (codice dell’Amministrazione Digitale) all’articolo 64 (Modalità di accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni) norma la materia.

Il legislatore prevede “La carta d’identità elettronica e la carta nazionale dei servizi costituiscono strumenti per l’accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni per i quali sia necessaria l’identificazione informatica.”

Possiamo obiettare in merito alla validità delle tecnologie, alla storia eterna della Carta d’Identità Elettronica, ma la scelta è precisa.

Invece….invece il “Decreto del Fare” ha previsto (per ora previsto, poi restiamo in attesa dei Decreti attuativi) anche la nascita di SPID.

Il Legislatore prevede che “Con l’istituzione del sistema SPID di cui al comma 2-bis, le pubbliche amministrazioni possono consentire l’accesso in rete  ai propri servizi solo mediante gli strumenti di cui al comma 1,  ovvero
mediante servizi offerti dal medesimo sistema SPID. L’accesso con carta d’identità elettronica e carta nazionale dei servizi è comunque consentito indipendentemente dalle modalità di accesso predisposte dalle singole amministrazioni.”

Qui nasce la mia confusione. Qui mi pongo infiniti interrogativi.

Perché prevedere attraverso una Legge dello Stato che l’identità digitale di un individuo sia la stessa, nel caso chieda un documento al catasto, o acquisti una batteria di pentole su eBay???

Perché? Perché sempre questo eccesso di legislazione?

Mi piacerebbe comprendere. Tuttavia la mia idea di delegificare l’uso dell’IT (l’Agenda Digitale) nella Pubblica Amministrazione ogni giorno si consolida sempre di più.

Lascio a tutti voi la lettura della mia proposta di delegificazione.

Michele Vianello

 

“UNA PROPOSTA DI DELEGIFICAZIONEDELL’USO DELL’INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGYNELLA PUBBLICA AMMINI… by Michele Vianello

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