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Grazie a Maurizio Galluzzo il 3 marzo presento VE 2.0 allo IUAV

Copertina libro

scenari Digitali 2010 – Mercoledì 3 marzo alle ore 14:00 a S.Marta – Aula D – IUAV – Venezia ci sarà l’incontro “Ve 2.0 – Cittadini e libertà d’accesso alla rete” con Michele Vianello Direttore Generale di VEGA – Parco Scientifico Tecnologico di Venezia (www.vegapark.ve.it)

http://www.facebook.com/event.php?eid=321397942860&ref=mf

2 risposte su “Grazie a Maurizio Galluzzo il 3 marzo presento VE 2.0 allo IUAV”

Visto che vieni a giocare a “casa mia”, alcuni spunti scritti al volo coniugando “Libertà di accesso alla rete” e “informazione scientifica”.

Quanto le “apps” e i “book reader” influiranno sull’accesso all’informazione scientifica?
Nelle università si formano ricercatori, si sostiene l’attività di ricerca, si formano professionisti che dovranno essere in grado di documentarsi e autoaggiornarsi.
Un ruolo di supporto non indifferente è svolto dai sistemi bibliotecari degli atenei e dalla loro offerta informativa (ove si intende per offerta informativa il patrimonio prodotto, posseduto, nonché l’informazione per cui si paga diritto di accesso per la propria comunità).
Sino ad oggi l’offerta informativa ha utilizzato il media del Web. Timidamente il Web 2.0 (se mai esiste veramente).
Negli USA e in Giappone ci sono i primi casi di spostamento verso altri media (“apps” per iPhone, ma anche Android, Blackberry, Nokia). Sia da parte delle università, sia da parte di fornitori di informazione scientifica (Ebsco p.es.), sia da parte dei principali produttori software per biblioteche.

Io immagino a breve un futuro in cui l’informazione (parlo di informazione scientifica), sia di tipo derivata (metadati), sia i full-text, sarà veicolata da “apps” piuttosto che da Web (si scende verso il basso della pila ISO-OSI). In cui (ove non c’è una situazione monopolistica) i “repository” delle informazioni (database sarebbe riduttivo) interagiranno direttamente con strumenti di elaborazione e presentazione realizzati da terze parti.
Dove attraverso “mobile device” si accederà in modo integrato a informazioni proprie, comprate, o di cui si hanno i diritti temporanei di accesso, in ogni momento e in ogni luogo.
Dove si affermerà l'”Open Access” diventando competivo nei confronti degli aggregatori di risorse elettroniche.
E si potrebbe anche ragionare di “long tail” e acquisto delle “apps” piuttosto che di contenuti scientifici di nicchia.

Se cambia il media cambia anche l’informazione. In che modo?

Anche questo vuol dire libertà di accesso alla rete (intesa almeno nella sua accezione di rete di informazioni).

E a Venezia?
La MAN cittadina è uno strumento che permette alle istituzioni scientifiche di accedere alle informazioni, ma anche a veicolare le proprie.
Ma bisogna spingere per la realizzazione di “repository” di oggetti digitali e per la divulagazione degli e-content prodotti (dichiarazione di Lisbona).
Bisogna trovare una convergenza fra istituzioni scientifiche pubbliche e i luoghi dell’innovazione e della ricerca privata.

E allo Iuav?
Sebbene siamo stati antesignani nella veicolazione dell’informazione via Web (sono nostri sia il primo Opac Web italiano, sia il premio come miglior sito Web per le biblioteche), negli ultimi anni abbia subito un rallentamento. Non mi dilungo sulle cause.
Stiamo tuttavia provvedendo.
Stiamo lavorando alla realizzazione di un progetto che prevede il rifacimento del Web, la condivisione di tutte le nostre risorse su protocolli condivisi, la realizzazione di un portale di ricerca che integra le risorse proprie/locali con quelle di cui si ha diritto di accesso, lo sviluppo dell’Open Access, la veicolazione delle informazione attraverso “apps”.

Pierre

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