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Digital Transformation

E-book, New York Times, il Ministro Carrozza

Scarsamente interessato alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, provo a parlarvi di una Italia normale. Almeno così mi piacerebbe diventasse.

Non ho nulla di particolare contro il Ministro Carrozza. Non la conosco.

Non sopporto la sua idiosincrasia contro il web e il digitale. Al di là di ogni ragionevole motivazione.

Se poi penso che è stato il rettore di una grande e importante Università italiana, “poveri noi!!!”.

Affermava ancora ieri la Carrozza: “Ritengo necessaria una consultazione degli attori principali del mondo della scuola e di esperti del settore per poter gestire con la necessaria gradualita’ e consapevolezza la transizione verso il libro digitale”.

Trasecolo. “TRANSIZIONE”. Il mondo è già digitale. “ESPERTI DEL SETTORE” e chi sono??? Mi permetto di suggerire al Ministro, sempre se li conosce, di invitare questi 4 Signori alla sua consultazione.

Le propongo di invitare David Weinbergher, Seth Godin, Nick Bilton, Clay Shirky.

In sintesi: evita i soliti parrucconi del MIUR e gli inviati speciali degli Editori.

Le chiedo solo di riservarmi un posto in un angolino. Giuro che non parlo. Li ascolto.

Perché insisto così tanto.

In primo luogo perché ho un figlio di 5 anni. Vorrei dargli strumenti per competere.

Soprattutto, perché il Ministro Carrozza non capisce che il mondo è già digitale e anche la vecchia economia che vuole sopravvivere si sta adeguando.

Legga il Ministro Carrozza questo articolo “Il New York Times torna in utile

con gli abbonamenti in digitale”.

Capirà, caro Ministro, quanti danni sta facendo al Paese la sua conclamata GRADUALITÀ.

Michele Vianello

 

5 risposte su “E-book, New York Times, il Ministro Carrozza”

Chi la dovrebbe fare questa rivoluzione digitale? La scuola spende il 97% delle sue risorse in stipendi per docenti ,personale di segreteria, distacchi sindacali, dirigenti di tutti i livelli Quello che resta sono briciole talmente esigue da far ridere. Il bello è(si fa per dire), che chiunque provi a razionalizzare il tutto, viene tacciato di essere contro la cultura e la scuola.Un ambiente che dovrebbe essere aperto alle novità, in tutti i sensi, è talmente sclerotizzato ed impregnato di ideologia,che vede in ogni azione per cercare di migliorarlo, un attentato alla propria autoreferenzialità, e tutto resta com’è.
Sono 36 anni che ci sono dentro e parlo per esperienza diretta

Carissima Loredana comprendo bene. Comprendo bene soprattutto coloro che vorrebbero una scuola migliore. A partire da molti insegnanti che vorrebbero gli strumenti e le risorse per cambiare. È anche per loro che scrivo.

Quello che sorprende non e’ tanto l’idiosincrasia dal digitale, ma quella del mondo reale che del digitale e’ permeato. Cosa oggi influenza la vita reale piu’ del digitale? Basterebbe questa semplice osservazione perche’ la Carrozza viaggiasse nella direzione del futuro della nostra scuola.

Caro Vianello,( mi permette di chiamarla così?) grazie ,grazie infinite : dia voce anche a noi!. Il nostro lavoro di docenti è sempre più una lotta contro i mulini a vento della burocrazia più ottusa.Pensi che alla mia scuola,
un ente privato ha regalato le LIM 3 anni fa. Ebbene non possiamo usarle perchè il Comune non fa la connessione ad INTERNET! Continui a scrivere e a pungolare.Tutti gli studenti di ogni ordine e grado ,hanno bisogno di strumenti e risorse per essere competitivi e noi insegnanti con loro.

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