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Ci si può stupire un Parco Scientifico tra la giungla e una favelas

Mi hanno chiesto se è bello dove sono.

Cosa vuole dire bello, interessante. In paesi come il Brasile i parametri di giudizio europeo, peggio ancora italiano, non hanno alcun senso.

Le dimensioni, i contrasti, il senso del futuro sono totalmente diversi. Fanno la differenza.

Pensate alla nostra idea di un Parco Scientifico. Luogo asettico, parco all’inglese.

Se inserito in un’area urbana (industriale) da recuperare è meglio. E’ più figo.

Un pezzo di giungla, avvoltoi e altri uccelli sugli alberi, terra rossa dappertutto.

Entri da un cancello, sorvegliati da guardie armate. Di là della strada una favelas.

Non c’é da scandalizzarsi sono i contrasti di quel grande paese. Nel Parco un centro per l’areospazio dedicato al monitoraggio della biodiversità amazzonica.

D’altronde il nostro seminario si tiene all’Hangar. L’Hangar è il Centro fieristico e dei congressi dell’Amazzonia, Magari Venezia avesse un centro fieristico così.

Eh sì siamo in mezzo all’Amazzonia. Lo Stato del Parà è grande quattro volte l’Italia, peccato sia abitato solo da 7 milioni di persone. Metà dello Stato è coperto dalla giungla amazzonica.

Ecco perché il nostro metro di giudizio e i nostri aggettivi non hanno senso.

Ma il Brasile è destinato a diventare in brevissimo tempo una delle più grandi potenze mondiali.

Consiglio a chi avesse voglia di approfondire la visita del sito WEB dell’ANPROTEC, l’Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici del Brasile.

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