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Digital Transformation

4 consigli agli artigiani e agli innovatori. I felici connubi

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Domenica scorsa ho tenuto uno speech in occasione dei 70 anni di Confartigianato a Lecco per raccontare a quel pubblico le nuove frontiere del digitale.

Ero reduce da due giorni passati all’Internet Festival di Pisa.

In pochi giorni ho avuto modo di apprezzare due mondi totalmente diversi che devono scoprirsi e parlarsi.

Senza tanti giri di parole, una concreta politica industriale per Internet passa, anche nel nostro Paese, attraverso un dialogo tra questi due mondi.

Non si tratta semplicemente dei makers e dei laboratori digitali.

Gli artigiani hanno bisogno del digitale in ogni aspetto (o quasi) della loro attività, ma senza estremismi e con molto realismo.

I giovani neo imprenditori (o presunti tali) hanno bisogno dell’esperienza degli artigiani.

Ricordo a tutti che gli artigiani (la piccola impresa) stanno superando una crisi durissima.

Al di là di ogni mitologia potrebbero raccontare a tutti noi la loro storia in questi ultimi anni. È la storia di chi ha combattuto con le banche, con la burocrazia, con la crisi dei mercati e ce l’ha fatta.

Non è che ce l’hanno fatta perché c’era il digitale.

Alcuni ce l’hanno fatta anche grazie al digitale.

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Oggi il digitale può aiutarli in modo decisivo a rafforzarsi, a occupare nuovi spazi di mercato, a produrre in modo diverso, a inventare nuovi prodotti.

  • raccontare bene in modo efficace e pervasivo i propri prodotti utilizzando il web. Creare le basi per utilizzare bene le piattaforme di ecommerce (anche quelle come Pinterest che oggi sono concepite “solo” come un social).
  • imparare ad utilizzare strumenti come il crowdsourcing per attingere, in fase di realizzazione di nuovi prodotti e di innovazione dei “vecchi prodotti”, a risorse intellettuali “sconosciute”.
  • approcciare al mondo di Internet of Things per arricchire prodotti e mestieri tradizionali. Impiantisti, sarti, muratori, sono mestieri vecchi i quali però potranno trovare nuova linfa in questi mondi nuovi.
  • naturalmente il mondo della prototipizzazione e della produzione attraverso l’utilizzo della stampante 3D. In questo caso raccomando molto realismo.

Questi che vi ho detto sono solo quattro esempi semplici attorno ai quali realizzare contaminazioni positive.

Molti altri si potrebbero realizzare se i due mondi dei quali vi ho parlato si incontrassero.

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p.s. il mio viaggio da Pisa a Lecco lo ho fatto grazie alla BlaBlaCar. Oltre ad avere risparmiato, ho incontrato uno startupper, un web designer e un infermiere.

Buona contaminazione a tutti voi.

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