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Smart cities, da involucri di atomi a involucri di bit

Gli amici del Talent Garden di Brescia hanno organizzato questa sera la presentazione del mio libro “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet“.

Iniziamo subito a riflettere?

Vi offro questa affascinante vision degli ambienti urbani nella loro evoluzione storica. La ho mutuata reinterpretando la lezione di William Mitchell.

Le città pre-industriali consistevano essenzialmente di “scheletro e pelle”. Hanno fornito riparo e protezione, e attraverso un sistema di edificazione verticale hanno permesso l’intensificazione dell’uso del suolo.

Le città di epoche industriale acquisirono fisiologie artificiali, estese e sofisticate: sistemi di fornitura e drenaggio dell’acqua, sistemi di approvvigionamento energetico e il trasporto meccanizzato.

Le città dell’era della digitalizzazione informatica stanno sviluppando sensori e sistemi elettronici integrati. Le città quindi iniziano ad operare come organismi intelligenti che forniscono risposte coordinate a seconda delle condizioni e dei bisogni.

Bello no? Cominciamo a discuterne questa sera?

Michele Vianello

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