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Osservazioni all’intervista a Neelie Kroes (Vice Presidente della Commissione Europea) – Agenda Digitale

E’ molto interessante l’intervista rilasciata dalla Kroes. La Kroes fa una lucida analisi sui limiti strutturali del nostro Paese nella realizzazione dell’Agenda Digitale e nella diffusione della banda larga.

MI limito a fare due osservazioni.

La prima osservazione. La Kroes apprezza lo stanziamento di quasi 1000 milioni di euro fatto dal Governo Monti per la realizzazione delle smart cities.

Questa affermazione è assolutamente condivisibile. Tuttavia, quale vision sottintende l’idea di smart cities che si affermerà in Italia?

Quella che si affermerà, sarà “l’intelligenza degli oggetti e dei prodotti” offerti dai vendors, o sarà il frutto del protagonismo “degli uomini intelligenti” che hanno a disposizione (già oggi) tecnologie e piattaforme di condivisione quali mai il genere umano aveva avuto a disposizione?

La seconda osservazione. La Kroes invita il Governo Italiano ad usare i fondi strutturali europei al fine di raggiungere velocemente gli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale Europea: entro il 2013 banda larga per tutti e entro il 2020 banda ultra larga (50-100 mbit) per tutti.

E’ noto lo stato di arretratezza di larghe parti del Paese nella diffusione e dell’uso di Internet.

Temo che, se la diffusione della banda larga in Italia verrà lasciata esclusivamente alla logica delle TELCO (modello di business che deriva dalla telefonia), otterremo molto poco.

Ciò che sento ripetere a giustificazione di questi limiti è che, poiché gli italiani usano poco la rete (vecchi e digitalmente ignoranti), la P.A. è scarsamente digitalizzata (vero anche questo), ha scarso senso investire. Ciò che abbiamo a disposizione basta e avanza.

Ciò è vero in parte.

Sicuramente la domanda e l’offerta di Internet e dei servizi dovranno crescere insieme.

Altrettanto sicuro è che la diffusione della rete non potrà essere affidata all’iniziativa della sola Telecom e delle altre TELCO.

Certamente la realizzazione di un’Agenda Digitale Italiana dovrà passare per uno sforzo condiviso, intenso, prioritario di tutti i soggetti pubblici (comprese le P.A. locali) e dei privati.

Non è quindi solo un problema di risorse da stanziare, ma di capacità di spenderle in modo corretto.

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