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Facebook? “disruptive”?

Ho letto con attenzione il report commissionato da Facebook a Deloitte per evidenziare l’impatto generato dalle attività del social network sull ‘economia europea.

Ricordo i risultati evidenziati dal report: l’uso di Facebook ha generato 15,3 miliardi di euro di giro d’affari. Questo indotto ha creato 232.000 posti di lavoro.

In Italia il giro d’affari è stato di 2,5 miliardi di euro. I posti di lavoro creati sono stati 33.800.

I soliti sindacalisti ignoranti obietterebbero che questi sono lavori “da sfruttati”, senza diritti, senza Statuto dei lavoratori ecc.ecc..

La concezione del lavoro nell’epoca del WEB 2.0 deve essere necessariamente diversa dal lavoro novecentesco che ci si affanna a difendere inutilmente.

Più che altro questi dati devono farci riflettere sul termine “disruptive”.

Nel mondo di Internet l’innovazione è necessariamente “disruptive”. L’innovazione, quella vera, è sempre stata “disruptive”.

Il telegrafo ha cancellato il pony express. E, a sua volta, è stato cancellato dal telefono e dalla posta.

Il “problema” è che nell’epoca del web l’innovazione ha cicli “disruptive” molto più veloci. La posta elettronica (mail) in breve tempo ha distrutto le poste americane. ITunes (ma non solo) ha contribuito a distruggere Blockbuster.

Ciò in tempi “storici” brevissimi.

Allora, quando si parla di crisi, a cosa ci si riferisce?

Alla crisi finanziaria, all’incapacità di adeguarsi alla velocità dell’innovazione?

Google è in crisi?, Facebook è in crisi? Apple è in crisi?

Sicuramente sono saltati tutti i parametri e le certezze del passato.

2 risposte su “Facebook? “disruptive”?”

” La concezione del lavoro nell’epoca del WEB 2.0 deve essere necessariamente diversa dal lavoro novecentesco che ci si affanna a difendere inutilmente” ………. Eh si dobbiamo finirla con la ricerca del garantismo assicurato per il lavoro . Forme più libere forniscono + competizione e di conseguenza premiano la meritocrazia e danno spazio ai giovani . Si dovrebbe solo prevedere nel wellfare , il REDDITO MINIMO GARANTITO che appunto garantisce un profilo minimo di assistenzialismo a chi perde il lavoro o che cade in disgrazia ……. Alcuni paesi lo hanno recentemente adottato ( Francia , Germania , ecc…. ) da noi non ne parla nessuno nemmeno i media . Ecco a cosa servono i finanziamenti all’editoria , i rimborsi elettorali … e cosi via .
Devo dire però che se va avanti così non manca molto . Non dobbiamo mai dimenticare che , alla fine , il popolo è sempre sovrano .

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