Categorie
Senza categoria

Conflitto e consenso nella “Città Intelligente”

Se una Città intelligente è il frutto di una governance, di concertazione, tra soggetti pubblici e privati, quale è l’oggetto/gli oggetti della negoziazione.

In questo elenco troverete argomenti di non facile comprensione. Mi impegno ad approfondirli con coloro che me lo richiederanno.

Una Città intelligente per essere tale, necessità di alcune condizioni abilitanti.

Una Città intelligente deve essere infrastrutturata per poter consentire la costante connettività con il WEB, sia per le persone che per gli oggetti (non a caso si chiama Internet degli Oggetti). Chi decide dove si posano i binari, decide anche dove vanno i treni.

Chi decide oggi le priorità infrastrutturali sono oggi gli operatori di TLC. In Italia ciò è oggetto spesso di un monopolio.

Il monopolio nel possesso e nella gestione delle reti impedisce la nascita di una Città intelligente.

Fatto salvo la necessità del rientro dagli investimenti (ovvio), le aree prioritarie da infrastrutturare devono essere il frutto di un accordo tra il pubblico e gli operatori privati. In altra sede ho argomentato che non necessariamente, anzi, i TELCO che conosciamo sono i protagonisti dell’infrastrutturazione I.T. delle aree urbane. Sempre di più saranno i produttori di contenuti -pubblici e privati- i soggetti interessati alla diffusione della banda larga e del WIFI.

Le tempistiche nell’infrastturrazione, le aree da coprire non possono che essere, quindi, oggetto di concertazione.

Il monopolio è il nemico della Città intelligente perché impedisce l’uso democratico del dato, della cultura, dell’intelligenza diffusa.

Se i dati saranno sempre di più open, se noi e gli oggetti produrremo sempre di più dati, chi governerà il cloud computing?

Il governo del cloud computing non è il possesso dei dati stoccati.

Il governo del cloud è costituito dalla costruzione/governo delle piattaforme che consentono il mashup dei dati che provengono da fonti diverse.

Il mashup è ciò che può generare ricchezza e democrazia.

So che continuo a complicarvi la vita, ma se rifiutiamo la logica minimalista delle smart cities, allora seguitemi ancora in questo labirinto.

Vi consiglio di seguire questa mia lezione tenuta la scorsa settimana al Forum PA appunto sulle “Città Intelligenti”.

 

2 risposte su “Conflitto e consenso nella “Città Intelligente””

Lascia un commento