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Città intelligente-Leggerezza e bit.

Ho avuto modo, in questi giorni, di partecipare come relatore a manifestazioni dedicate a Internet, alle città intelligenti, alla sostenibilità ambientale.

Mi riferisco a Ecomondo a Rimini e all’Internet Governance Forum a Trento. Ovviamente manifestazioni nate con finalità diverse, tuttavia ben organizzate e molto partecipate, complimenti.

Veniamo alla città intelligente, perché ho sentito il bisogno di scavare e di approfondire il tema, uscendo dalla banalità ricorrente dello “smart…qualche cosa”.

Ambizioso come sempre ho voluto definire la quota di intelligenza delle città in base alla disponibilità, all’accessibilità di “conoscenza virtualizzata”. E anche in base alla capacità/volontà di mettere in relazione conoscenza proveniente da “dialoghi” diversi.

Il cloud computing e le piattaforme di virtualizzazione ci consentono di avere a disposizione ovunque informazioni, e ci consentono di poter dialogare tra di noi esseri umani e con le macchine.

In parole povere, ecco la rivoluzione indotta dall’uso dei social network e da “Internet of things”.

Usciamo dalla logica dell’uso in sé di ogni singolo strumento, e proviamo ad aggregare i bit che provengono da fonti diverse.

Un dialogo, un contenuto multimediale, note musicali postati su un social network, aggregati con un “atto” (magari in formato open”) prodotto da una Pubblica Amministrazione, aggregati con le informazioni che ci può fornire un oggetto (ad es. un’automobile, magari georeferenziata).

Questo assemblaggio di dati può migliorare la vita delle persone. Medicina, energia, scuola. Tutto può cambiare, può essere più intelligente.

In fin dei conti: ecco l’uomo più intelligente.

Perché, non dimentichiamolo mai, al centro di tutto c’é l’uomo.

Di seguito le slide dalla presentazione che ho fatto a Rimini, a Ecomondo.

 

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