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BIG DATA: la gestione dei BIT e il governo del caos

E’ stato pubblicato un rapporto molto corposo redatto da McKinsey dal titolo: “Big data: the next frontier for innovation, competition, and productivity”.

Il titolo del rapporto è già tutto un programma.

Si, è un torrente in crescita costante e impetuosa.

Miliardi di bit sono prodotti “in continuum” dalle nostre più o meno “banali” discussioni quotidiane.

Fermatevi un attimo a riflettere, ogni nostro post su Facebook, o un twitt, o un check su FourSquare, quante informazioni producono per la rete?

Banali conversazioni sul Social Network (mamma sono stato promosso!!!, oggi ho le scarpe con il tacco a spillo!!!), importanti scambi culturali e progettuali, notizie sulla nostra salute (caro il mio dentista, quanto di dediderai di mettere la mia cartella dentale on line?) possono produrre ricchezza e valore.

Naturalmente tutto ciò deve poter correre liberamente sulle praterie internettiane.

Questa mole infinita di informazioni (BIG DATA, appunto) crescerà ancor di più quanto “Internet of things” cesserà di essere considerato poco più di un romanzo di fantascienza e diventerà vita e cultura quotidiana.

Macchina che dialogano con macchine (M2M), macchine che dialogano con uomini, uomini che dialogano con uomini.

Notate bene, ho usato il verbo dialogare, non il verbo parlare.

La smart city, al di là di ogni chiacchiera e di ogni convegno, è la capacità di favorire dialoghi e governare i bit. Altrimenti, sarà il caos.

Governare i dati implica la capacità, la lungimiranza, di metterli in relazione tra di loro per generare valore, democrazia, civiltà.

Banalizziamo: un bit vale nulla (se non per chi lo ha prodotto), sommare bit genera valore, mette in relazione pensieri non “unici”.

Ma tutto ciò implica, innanzitutto,  la capacità e il coraggio di rimettere in discussione il nostro concetto di privacy. La nostra, tutelata, adorata privacy.

Qual’è il valore dell’epoca moderna da tutelare: la privacy, o la condivisione?

Leggete la relazione del “Garante per la Privacy” e capirete quanto le nostre culture siano radicalmente distanti.

Leggetela: poi…prossima puntata…..

 

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