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Smart city - Smart Citizen

Startup ed ecosistemi innovativi #smartcities

Qualche giorno fa si è tenuto a Bologna l’Edison Barcamp Start intour.

L’evento ha costituito l’opportunità per molti startupper per presentare le proprie idee imprenditoriali.

Mi è stato chiesto di parlare di smart communities e di prodotti per smart communities. Più avanti ho riprodotto le slide che avevo predisposto per l’evento.

Vorrei però spiegarne il significato. Anticipo alcune idee meglio esplicitate nel mio libro di prssima uscita sulle smart cities.

Il mondo che si è costruito nel corso del secolo scorso attorno alla fabbrica fordista è finito senza che venisse sostituito da null’altro di nuovo.

“Possiamo pensare di realizzare nuovi “ecosistemi economico-sociali di innovazione”. Ci riferiamo agli “ecosistemi di innovazione economica e sociale” nell’era dell’immateriale e dell’economia della conoscenza.

…dobbiamo evitare che si cavalchino le mode, o si ripropongano alcuni errori del passato, e che le attività innovative, nel lungo periodo, poiché slegate tra di loro, non generino i risultati attesi.

Realizzare uno spazio di “coworking” sta diventando una moda. Difficilmente uno spazio di coworking, concepito come una attività economica a sé stante, si sostiene economicamente e genera innovazione in un ambiente urbano;

La realizzazione di un “FabLab” può diventare una moda. Al contrario, la ideazione e la gestione di uno spazio “pubblico” dove realizzare, utilizzando la stampa 3D, gli oggetti i più svariati, non è una attività banale;

Promuovere la nascita di “startup” sta diventando una moda. Soprattutto si tende a ridurre la fondazione di una startup esclusivamente al mondo dell’information technology e alla produzione di app in particolare. Realizzare una nuova impresa -una startup è una impresa- è una attività difficile in Italia. Il regime normativo e fiscale è inutilmente persecutorio. Chi intraprende questa strada va aiutato seriamente; per questo la realizzazione di un incubatore di imprese non può ridursi ad essere una moda o, peggio, trasformarsi in una illusione;

Fortunatamente, ci si sta accorgendo che la sciagurata politica attuata negli anni ’90 del secolo scorso, quando si pensava di poter sostituire alle cubature di aree industriali in dismissione pari cubature destinate a “Parco Scientifico e Tecnologico”, si sta rivelando insostenibile economicamente;

Soprattutto, non dobbiamo illuderci che gli Enti Pubblici possano finanziare direttamente e mantenere nel tempo le strutture che abbiamo elencato.

Un “ecosistema economico-sociale di innovazione” è, prima di tutto un luogo, dove diverse persone (attività) interagiscono tra di loro suscitando comportamenti virtuosi, producendo prodotti, realizzando economie, favorendo la nascita e il consolidarsi di imprese innovative. Via, via questi comportamenti innovativi influenzeranno l’ambiente urbano circostante, mutandone le caratteristiche rispetto al passato.”

Vi piace questa definizione….cominciate allora a pensare ad un’opera di riqualificazione delle periferie delle nostre città ideando e praticando attività innovative.

 

Chi fosse interessato ad acquistare il mio libro “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”

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