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RIFLETTENDO SUL RAPPORTO ISTAT 2010 “CITTADINI E NUOVE TECNOLOGIE”

In un Paese “normale” il Rapporto ISTAT per il 2010 sarebbe oggetto di discussione sia politica che economica.

Il nostro appare un Paese che ha una voglia incredibile di usufruire delle opportunità offerte dal WEB.

Tuttavia deve ancora affrontare evidenti gap di natura territoriale e sociale.

Dall’analisi appare ancora evidente il divario tra il nord e il sud del Paese.

Evidente -anche se si sono fatti passi in avanti- il divario sociale tra le famiglie “operaie” e quelle di dirigenti, professionisti, ecc..

Ciò che tuttavia fa pensare (vista l’assoluta sottovalutazione del problema, destra o sinistra non importa, impegnate a rimirare i loro ombelichi) è il divario perdurante con gli altri Paesi UE.

“L’Italia continua a  rimanere indietro rispetto a molti dei paesi dell’Unione europea sia rispetto al possesso di Internet sia alla qualità della connessione. Il nostro Paese, infatti, si colloca al ventesimo posto sia per quanto riguarda il possesso di Internet da casa (con un tasso di penetrazione tra le famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 64 anni del 59% rispetto alla media europea del 70%) sia per l’accesso mediante banda larga (con un tasso di penetrazione del 49% rispetto alla media europea del 61%).”

Insomma, come non ci scorderemo mai di ripetere, la banda larga è l’infrastruttura più importante della quale ha bisogno il nostro Paese. Non c’é più tempo da perdere, tutto il resto sono chiacchiere.

Il titolo di un capitolo della ricerca “Le famiglie non hanno Internet a casa per l’incapacità di utilizzarlo”, indica da subito un terreno importante di lavoro per il Governo e le pubbliche amministrazioni. Il titolo è “Alfabetizzazione digitale”. Riguarda tutte le età anagrafiche, tutti gli strati sociali e le professioni. Ci pensa qualcuno? Bah!!!

Punto finale: come viene utilizzato l’accesso al WEB da parte degli utenti?

“Di rilievo è la quota di chi si connette al web per usare servizi relativi a viaggi e soggiorni (45,1%), per usare siti di social networking (Facebook, Twitter, Myspace), per leggere o scaricare giornali, news, riviste (44%), per giocare o scaricare giochi, immagini, musica (41,2%), per cercare informazioni sanitarie (40,1%), per inserire messaggi in chat, blog, forum (36,7%), per cercare informazioni su attività di istruzione o su corsi di qualunque tipo (36,5%) o per caricare testi, immagini, fotografie, ecc. su siti web per condividerli (36,4%).

Questi numeri dimostrano che il WEB è uno straordinario, unico, meraviglioso strumento che favorisce il dialogo e la comunicazione tra le persone (riflettete sulla diffusione dei social network).

Non esiste il WEB “nobile” e quello “volgare”. Il WEB rappresenta ciò che noi siamo veramente. Proprio per questo motivo il WEB offre la straordinaria potenzialità di educarci e farci crescere culturalmente e socialmente.

Ciò naturalmente dovrebbero cogliere la politica e l’economia italiana -i Governi di altri Paesi UE già lo fanno- come motivazione per sviluppare politiche adeguate.

2 risposte su “RIFLETTENDO SUL RAPPORTO ISTAT 2010 “CITTADINI E NUOVE TECNOLOGIE””

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