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Politica e Agenda Digitale. La Pubblica Amministrazione non può riformare sé stessa.

Da molte parti, in queste ore, si lamenta il fatto che l’Agenda Digitale non sta partendo.

Avevate dubbi? Per farla partire davvero (e non qualche provvedimento di digitalizzazione dell’esistente) servono ben 34 decreti attuativi!!!!

Naturalmente i Decreti Attuativi devono essere scritti da coloro che, in larga parte, non sono interessati a cambiare nulla o non sanno di cosa si sta parlando.

Ho già avuto modo di evidenziare sul blog in due post (“Elezioni, primarie, Agenda Digitale” e “Le comunità intelligenti, la via centralistica alla smart city”) i limiti del provvedimento legislativo.

Soprattutto sostenevo e sostengo l’idea che non può essere la Pubblica Amministrazione ad autoriformarsi.

Non ne ha cultura e non ne ha la volontà. Così è, purtroppo.

Ciò che sconcerta è che in questo avvio di campagna elettorale di questi temi non si parli. Si commentano i presunti scontri tra i guitti dei giustizialismo e dell’antigiustizialismo (speculari e complici), della modernizzazione del Paese non si parla.

Ma, cosa vuoi, in fin dei conti è solo l’Agenda Digitale? Appunto, l’Agenda Digitale è il futuro del Paese.

 

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