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Perorazioni di un padre disperato che vuole una Carta unica di Venezia

Oggi mio figlio ha iniziato a frequentare l’asilo.

Ci presentiamo dal tabaccaio e chiediamo se sia possibile acquistare la “Carta Unica di Venezia”, pubblicizzata in questi giorni, precaricare i buoni mensa (AMES il gestore è un’azienda del Comune), l’abbonamento alle linee dei mezzi di trasporto (ACTV è del Comune). Un pò di sano ecommerce in “salsa veneziana”. Hanno regalato la carta al Presidente della Repubblica. Venezia è davvero una smart city.

Il tabaccaio ci guarda come se fossimo appena sbarcati dal pianeta Quark e ci propone il solito blocco cartaceo di buoni.

Ovviamente ogni mattina il buono andrà depositato in apposita cassettina (tipo elemosine in chiesa), le educatrici li conteranno ecc.ecc. Diciamo una procedura molto labour intensive. Naturalmente il tabaccaio incasserà l’aggio e così via….

Mia moglie, che non si arrende mai, (basta vedere i suoi post su Facebook) per avere informazioni prima visita un deserto (il sito web di Ames), poi telefona e chiede lumi sulla Carta unica di Venezia.

Ovviamente la povera operatrice dice che “si deve informare”. Naturalmente la informano che non sanno cosa sia la Carta unica…

Vi giuro sono fatti accaduti nella giornata di oggi.

Continuo a non capire cosa sia la Carta unica se non ricomprende un minimo di unificazione di piattaforme, di cloud computing, di uso dei dati, di servizi, … di civiltà.

Continuo a chiedere che, seguendo logiche wiki e crowd sia pubblicato in formato aperto il business plan della Carta unica perché tutto “il sapere del web”, per citare Tapscott e Williams, faccia decollare la Carta unica…e mio figlio abbia finalmente il suo pasto in formato elettronico.

 

2 risposte su “Perorazioni di un padre disperato che vuole una Carta unica di Venezia”

Sta tranquillo Michele, non è ancora uscita nè pubblicizzata, capisco che il tabaccaio ti prenda per matto.
I business plan sono una cosa seria, non si fanno sui blog, chiedi a zio Steve lassù…
Un abbraccio
Sandro

E allora, caro Sandro, perché dire che esiste???? Forse se metti in formato open su un sito il business plan (capisco dal tuo intervento che sei a conoscenza dei fatti), forse capiremo dove si intende fare il business…altrimenti gli ingenui come me continueranno a voler fare business sui blog!!!! Non aver paura ci limitiamo ad ispirarci ai principi della Wikinomic.

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