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La crisi, il Veneto, l’innovazione

Ho partecipato ieri alla presentazione del rapporto, curato da Symbola, Viaggio nel Veneto della Qualità.

È un ottimo lavoro che evidenzia bene le eccellenze imprenditoriali in materia ambientale di cui gode la nostra Regione.

Il VEGA (l’azienda che dirigo) è stata inserita tra le eccellenze. È questo un motivo di grande orgoglio per tutti noi.

Tuttavia sono state segnalate LE eccellenze. Iniziative analoghe continuano a segnalare e ad evidenziare giustamente le eccellenze.

Ma, la struttura produttiva del Veneto si identifica in queste eccellenze, si predispone ad imitare le eccellenze?

È questo il dubbio che ho voluto insinuare nella platea attraverso il mio intervento.

La mia convinzione è che le eccellenze non siano conosciute e copiate. Ognuno, troppo spesso continua a fare per sé.

In particolare ho messo (metto) in discussione un’idea superata dei distretti produttivi.

I distretti avevano un senso nell’epoca dell’identificazione, anche culturale, oltre che economica, tra il territorio e le imprese.

L’idea del distretto si è tradotta troppo spesso in quantità. Il distretto è una somma di imprese omogenee, sotto il profilo merceologico, per la produzione delle merci.

Scarpe, mobili, occhiali, viti e bulloni. E, troppo spesso, questa aggregazione quantitativa era finalizzata al poter usufruire dei contributi pubblici, più che a fare sinergia.

Il mondo, come è evidente, sta cambiando. L’innovazione ormai non aspetta di tempi dell’adeguarsi. Nè il mondo consente più le “svalutazioni competitive”.

Soprattutto l’innovazione oggi abbisogna di volontà/capacità di condividere e di aggregare.

Non importa dove sei insediato. Ciò che importa è la tua capacità  di condividere e di mettersi in rete assieme agli altri.

Il distretto più che una forma identitaria di impresa sul territorio deve diventare un organismo nel quale, pur mantenendo ognuno la SUA impresa (ci mancherebbe), le singole imprese fanno rete. Abbiamo bisogno di distretti organismo.

Viceversa perderemmo i vantaggi che le tecnologie della condivisione mettono a nostra disposizione.

In questo senso gli studi sulle imprese di qualità, i premi alle imprese di qualità avranno un senso se, oltre a soddisfare il nostro bisogno di essere valorizzati, mettono in evidenza il nostro bisogno di essere copiati.

Parola d’ordine anche per le imprese: condivisione.

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