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IPAD IL “CONOSCIUTO” OGGETTO DEL DESIDERIO

Preso dall’entusiasmo ho telefonato ad uno dei miei fornitori di fiducia.
“Non ho ancora beneficiato del mio bonus aziendale per acquistare il portatile. Mi prenoti un IPad? Quanto ti ci vuole?”
Il mio interlocutore, un pò basito, mi dice che sono il n.X della giornata a fare questa domanda e ad esprimere questo desiderio. Comunque, si informerà.
Onestamente ha l’aria di uno che si appresta ad essere inviato a compiere una “mission impossibile”.
Tuttavia, è un carissimo amico (davvero!!!). Un’ora dopo mi arriva una mail: “In questo momento non ce ne è per nessuno. Provano solo a rifilarti qualche “sola” giunta -non si sa come- dagli USA.” Si è impegnato tuttavia a trovarlo.
E io resto con la voglia di provarlo, di scaricare widget, di vedere fotografie e filmati, di leggere un ebook ecc.ecc.. Invidio i direttori dei giornali che già ne magnificano le doti e le virtù, coloro che, in rete, affermano di possederlo e di averlo già usato.
Che invidia.
Anche in queste ore (in questi giorni) i miei quotidiani “prediletti” hanno legato il loro futuro destino editoriale digitale ad una raggiunta “comunione” con l’IPad.
Qualche mese fa quando il “mitico” Steve (Jobs) annunciò l’arrivo dell’IPad il dibattito si incentrò sulla domanda se era un cellulare troppo grande o un computer dalle funzioni limitate.
Alcuni, (tra cui modestamente il sottoscritto) sostennero che l’IPAD è un meraviglioso strumento di convergenza, né cellulare, né computer.
L’IPad detta nuovi costumi e nuove mode, come fu d’altronde per l’IPhone, ma soprattutto è una risposta alla domanda (idiota) se sopravviverà ancora il formato cartaceo per i libri e i giornali.
La risposta, confermata in queste settimane è che resisteranno entrambi, in forme diverse, perché l’IPad (e i suoi imitatori) sono in realtà dei medium tra la conoscenza che sta ormai in rete e i nostri bisogni quotidiani, e sempre di più apparirà stantia anche la discussione sul “gratis”.
Resta ancora un doveroso tributo alla genialità di Steve Jobs, l’uomo che crea bisogni ed esigenze. Magari non è tutto utile, molto è sicuramente superfluo e moda, ma sono convinto che ripresa dell’economia e crescita della cultura dipendano molto anche dalla genialità dell’uomo di Cupertino e da coloro che in queste settimane stanno provando ad imitarlo.

Preso dall’entusiasmo ho telefonato ad uno dei miei fornitori di fiducia.“Non ho ancora beneficiato del mio bonus aziendale per acquistare il portatile. Mi prenoti un IPad? Quanto ti ci vuole?”Il mio interlocutore, un pò basito, mi dice che sono il n.X della giornata a fare questa domanda e ad esprimere questo desiderio. Comunque, si informerà. Onestamente ha l’aria di uno che si appresta ad essere inviato a compiere una “mission impossibile”.Tuttavia, è un carissimo amico (davvero!!!). Un’ora dopo mi arriva una mail: “In questo momento non ce ne è per nessuno. Provano solo a rifilarti qualche “sola” giunta -non si sa come- dagli USA.” Si è impegnato tuttavia a trovarlo.  E io resto con la voglia di provarlo, di scaricare widget, di vedere fotografie e filmati, di leggere un ebook ecc.ecc.. Invidio i direttori dei giornali che già ne magnificano le doti e le virtù, coloro che, in rete, affermano di possederlo e di averlo già usato.Che invidia.Anche in queste ore (in questi giorni) i miei quotidiani “prediletti” hanno legato il loro futuro destino editoriale digitale ad una raggiunta “comunione” con l’IPad. Consiglio in particolare “Tutti in fila per l’IPad. 8000 download per il Corriere”, “Arriva il D-day dell’IPad tutte le notizie in un clic” oppure, “Ecco l’IPad quel nero oggetto del desiderio”.Qualche mese fa quando il “mitico” Steve (Jobs) annunciò l’arrivo dell’IPad il dibattito si incentrò sulla domanda se era un cellulare troppo grande o un computer dalle funzioni limitate.Alcuni, (tra cui modestamente il sottoscritto) sostennero che l’IPAD è un meraviglioso strumento di convergenza, né cellulare, né computer.L’IPad detta nuovi costumi e nuove mode, come fu d’altronde per l’IPhone, ma soprattutto è una risposta alla domanda (idiota) se sopravviverà ancora il formato cartaceo per i libri e i giornali.La risposta, confermata in queste settimane è che resisteranno entrambi, in forme diverse, perché l’IPad (e i suoi imitatori) sono in realtà dei medium tra la conoscenza che sta ormai in rete e i nostri bisogni quotidiani, e sempre di più apparirà stantia anche la discussione sul “gratis”.Resta ancora un doveroso tributo alla genialità di Steve Jobs, l’uomo che crea bisogni ed esigenze. Magari non è tutto utile, molto è sicuramente superfluo e moda, ma sono convinto che ripresa dell’economia e crescita della cultura dipendano molto anche dalla genialità dell’uomo di Cupertino e da coloro che in queste settimane stanno provando ad imitarlo.

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