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Il Cacciari clonato

Vi consiglio la lettura di un articolo apparso oggi su “La Nuova Venezia“.

Il titolo è già tutto un programma: “Twitter è per frustrati. E mi clonano”. Conosco troppo bene (e voglio troppo bene) a Massimo per prenderlo sul serio.

Un pò di snobbismo, Massimo è fatto così.

Riporto, invece i miei commenti :”Le parole di Cacciari fanno fischiare le orecchie di Michele Vianello, un «bambino di 58 anni», come dice lui, che del filosofo fu vicesindaco fino al 2009, e oggi è direttore scientifico del Vega. «Cacciari usa un luogo comune di un mondo che non conosce», dice Vianello, «ma è una persona intelligente, venga sul web e vedrà che si divertirà». Vianello ha dedicato molti dei suoi sforzi professionali all’innovazione tecnologica e ha una forte identità digitale. «Il problema», dice, «non è essere o no su twitter, ma essere o no sul web e per farlo bisogna avere il coraggio di condividere. Molti politici sono abituati ai media tradizionali, dove c’è una mediazione dilatata nel tempo. Nel web “bisogna darle e prenderle” e sapersi confrontare con gli elettori». E i politici ignorano che spesso il web fornisce strumenti di analisi importantissimi, come google analytics. È che, in vista delle elezioni, tutti corrono ad aprire profili, per poi chiuderli subito dopo l’esito del voto. Se uno vuole stare sul web, deve saperci stare». Twitter richiede concisione, schiettezza, capacità di ricevere e reagire alle critiche.”.

Il giornalista ha davvero interpretato correttamente il mio pensiero.

Una sola raccomandazione a chi fa politica e approda nel mondo “social”: se ci devi stare, fallo bene. Se ci stai perché è una moda o pensi solo a prendere qualche voto, lascia perdere, potresti farti del male.

1 risposta su “Il Cacciari clonato”

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