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I “Croods”, l’Italia, l’innovazione

 

Avete visto il film “I Croods”?

Se non l’avete visto vi consiglio caldamente di andare al cinema.

Portateci i vostri figli (io ho accompagnato Rocco); se non avete figli andateci da soli.

La mia entusiastica perorazione non nasce solo dal piacere della visione di un bel film in 3D, quanto piuttosto dal senso di questa storia.

Un gruppo di cavernicoli trogloditi (forse dalle fattezze dei nehandertaliani) vive costantemente nel terrore di tutto ciò che è nuovo.

Il nuovo genera, in quanto nuovo, insicurezza e pericolo. La scelta di questo gruppo familiare è quella di vivere “uniti” in un ambito circoscritto (la caverna) da difendere e da impedire che muti.

L’incontro fortuito della figlia (unico spirito libero e critico) con un giovane diverso da loro, forse un cromagnon, cambia lo scenario.

Il gruppo scopre il fuoco, la ricerca della luce, la necessità di una continua ricerca per non morire, per non estinguersi.

Questo è il messaggio del film: di fronte al cambiamento è necessario mutare radicalmente i costumi, i modi di vivere ma, soprattutto, è necessario intraprendere una lunga e costante ricerca.

Insomma, per affrontare il cambiamento bisogna essere parte del cambiamento.

Naturalmente non ho voglia di impartirvi le solite litanie sulla crisi e sulla necessità di cambiare.

Quello che so per certo è che la crisi che stiamo vivendo drammaticamente è parte di un profondo e radicale momento di cambiamento al quale è difficile rispondere con le ricette conosciute.

Come spesso affermo non è pensabile e accettabile limitarsi alla “digitalizzazione dell’esistente”.

Il mio amico Gigi Cogo ama citarmi, ricordando che il cambiamento è tale se “lascia sul terreno morti e feriti”.

Alcuni interpretano questa mia affermazione in modo cruento.

In realtà i miei sono intenti esclusivamente pacifici.

Voglio solo affermare che il cambiamento, la trasformazione, l’innovazione non potranno essere guidate da coloro che (Dirigenti, Manager, Politici) hanno gestito l’organizzazione e la vita delle strutture esistenti.

L’innovazione -soprattutto nella sua variabile IT- é disruptive. La Kodak ci insegna qualche cosa no?

Non è un problema anagrafico (conosco troppi giovani vecchi), ma dell’approccio culturale che si adotta nei confronti dell’innovazione.

La figura del padre nel clan dei “Croods” è il tipico esempio del conservatore “in buona fede” che stava portando il suo clan all’estinzione.

Ah, dò per scontato che tutti sappiano chi sono i “Croods”.

Rimedio subito. Per chi non avesse la più pallida idea di chi sono i “Croods” vi lascio alla visione del trailer. Buon divertimento.

Ma, riflettete, l’innovazione per essere tale necessità di radicali cambi di paradigma.

Le caverne conosciute ci porteranno ad una dolorosa estinzione.

 

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